I vestiti e i tessuti che non si utilizzano più finiscono spesso nei rifiuti e ciò ha un impatto ambientale molto negativo! Ecco alcune idee per contrastare questo fenomeno:
1. Ridurre gli acquisti, oppure scambiare o donare vestiti in circuiti “privati” o meno, , mettendoli a disposizione di persone in difficoltà, anche nell’ambito di progetti specifici come quelli sviluppati da Esosport che raccolgono scarpe di ginnastica, , scarpe sportive, palline da tennis e copertoni delle bici per dare vita a pavimentazioni antitrauma per parchi giochi e piste di atletica.
2. Riutilizzare i vestiti prima di buttarli via, magari trasformandoli in altri oggetti (sacchetti per la spesa, fodere per cuscini..)
3. Comprare capi di abbigliamento “second hand”, per selezionare vestiti unici e ridurre l’impatto ambientale;
4. Scegliere con cura i vestiti, preferendo quelli confezionati con materiali naturali e sostenibili, invece di quelli ottenuti con materiali sintetici, che durante il lavaggio rilasciano microplastiche, danneggiando gli ecosistemi e compromettendo anche la salute umana..
5. Prendersi cura dei vestiti per farli durare più a lungo! Lavandoli a basse temperature, senza usare troppo l’asciugatrice, risparmiando energia e contenendo anche i costi.
Ogni piccolo gesto conta e con il contributo di tutti è possibile migliorare la qualità della vita del nostro Pianeta e dei suoi abitanti
Come best practice, abbiamo selezionato i progetti della cooperativa sociale Contatto, che, dal 1997, si impegna per dare opportunità di lavoro a persone con fragilità fisiche o sociali. Lo fa gestendo diverse attività economiche, tra le quali i negozi e i servizi “Senza Tempo” che hanno lo scopo di recuperare e rimettere in circolo beni usati ma ancora utilizzabili. Tra queste attività vi è la rete dei punti Rivestiamo, nati per recuperare indumenti e altri beni tessili, selezionandoli e igienizzandoli, i negozi Abiti Senza Tempo, presenti a Fano e Urbino e in via di apertura anche a Senigallia, e la Sartoria Senza Tempo che si occupa di dare nuova vita ai beni tessili attraverso attività di trasformazione. Un’attività che, come dimostrato dall’analisi di Co.R.A. Lab, attira l’interesse soprattutto delle nuove generazioni.
Maria Rosa Conti, Assessora alla sostenibilità “Le politiche a Rifiuti Zero del Comune di Pesaro”
Andrea Palombo, Direttore dello Stabilimento ESO RECYCLING “Esosport: recupero di scarpe da ginnastica e sneakers”
Roberta Borgognoni, Università di Urbino e Co.R.A. Lab “Abbigliamento vintage e second hand: esperienze e prospettive economiche”
Michele Altomeni, Cooperativa Contatto “Senza Tempo: progetti di sostenibilità e inclusione sociale”
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