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Pesaro: presentato “D’Amore e baccalà”, il nuovo libro di Alessio Romano in una romantica Lisbona

PESARO – Su via Castelfidardo a Pesaro, che a guardarla da lontano appena imboccata si intrufola tra le case non alte e affiancate l’una a l’altra come a circondare una piccola insenatura nella maglia cittadina, vi è la storica libreria ‘Il Catalogo’ di Giovanni Trengia. Una libreria particolare, con all’ingresso due carriole, una per lato ricche di libri appoggiati e poi sedie e cassettoni di quelli a richiamare un senso di vintage riproposto in un continuo scorrere di erudizione e cultura.
All’interno tanti libri appoggiati su tavoli, librerie a muro, altre stanze e la perla è lì al piano sottostante cui si accede con pochi gradini dove stretti seduti in file parallele attorno allo scrittore Alessio Romano e alla cantautrice e interprete Frida Neri, è stato presentato il libro “D’amore e baccalà” edizioni EDT.
Dopo un’introduzione di Frida Neri con un soave fruscio di tamburo, l’autore inizia presentando il suo libro nato dalla permanenza di un mese nella città “visionaria e della Luce”, Lisbona.

“Ho scelto Lisbona – dice Romano – grazie al progetto EDT di raccontare le capitali europee con la stesura di opere prodotte da periodi in loco e si è rivelata una esperienza estremamente piacevole e romantica che mi ha ricordato l’Italia degli anni ’50 e ’60 della dolce vita, la Berlino riunificata. Lisbona è ricca di letteratura, poesia, musica, di scrittori ed artisti ed è la città con maggiore luminosità tanto che si ha la percezione di stare dentro un dipinto di Caravaggio”.

“Lisbona ha tanta luce quanta all’opposto tanta oscurità ed è questo che le dona una grande dose di fascino, di mistero come fosse abitata in contemporanea dai vivi e dai morti”, aggiunge Frida Neri, grande conoscitrice e amante di Lisbona e del suo “fado”.

“Il fado è una danza caratterizzata da una progressione armonica a cui vengono apposti poi testi diversi e risale al 1700 e nasce dalle signorine che cantano la “saudade” ispirandosi alla sofferenza, all’emigrazione, alla separazione, al dolore”, spiega la Neri, che delizia gli intervalli di lettura di “D’Amore e baccalà” con una iniziale Ave Maria fadista per poi proseguire in brani di eccezionale profondità e passione che immergono in un vero turbinio emotivo e coinvolgimento tra lettura e suoni.

Il fado è un genere di musica popolare di salvazione tutt’oggi riproposto e apprezzato in esibizioni nei ristoranti portoghesi in cui durante la cena persino il servizio si interrompe quando le cantori, che a volte sono diventate le cuoche stesse, si impongono con la tipica postura eretta e il viso rivolto in modo rigido verso l’alto e iniziano a cantare saziando l’anima dei clienti con l’accompagno della guitarra portuguesa, della viola do fado e dal cavaquinho.

“In quei momenti, vi confesso, si vive una situazione catartica”, racconta Frida Neri, “dove si assapora la musicalità che emerge forte e dirompente”. I grandi nomi a cui il fado si rifà, che vengono menzionati da Romano e Neri, sono Amália Rodrigues, Maria da Fé o Argentina Santos e, seppure oggi il fado sia stato riconosciuto patrimonio dell’Unesco, come riporta Romano, si tratta di una vera vocazione portoghese che travolge chiunque.

E lui se ne è lasciato del tutto innamorare, come scrive nel suo libro, da una tradizione e da una città in cui ha incorniciato una storia d’amore con la bellissima cameriera Beatriz di cui, tra un piatto fumante di bacalhau e le dolci note di un fado, ha incrociato lo sguardo in una tasca.

Ciò che capiterà dopo la caduta del tram 28 ci addentrerà in un viaggio in cui Alessio Romano, con l’aiuto di inattesi spiriti guida di Amália Rodrigues, Ingrid Bergman, Fernando Pessoa e altri, ci condurrà in una ricerca della sua evanescente cameriera nel dedalo del centro storico.

“Ho optato per una scelta narrativa”, dice Romano, trasmettendo quel senso di sogno e realtà che avvolge Lisbona in una parentesi di particolare rarità. Una presentazione appassionata e curiosa, del tutto coinvolgente che ha condotto per mano nelle vibrazioni di una città viva e creativa, misteriosa e sognante, Lisbona del Portogallo intrisa di cucina, amore e dolori.

Monica Baldini

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Redazione

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