I poeti sono esseri strani
interiormente confusi o limpidi
vorrebbero prolungare l’abbraccio di una guarigione
sciogliere nodi
annaffiare mondi e piante
ma poi fanno i conti con la realtà
con gli uomini
che non disattendono non colgono
sfumature e versi
e solo sperano che un giorno quel bagliore
possa servire per dare luce
per accendere speranze oscurate
quel giorno che sperano arriverà
senza certezza alcuna
e intanto proseguono
e si caricano di capire
e dire
quel poco che mettono
a fuoco
che intravedono
nelle ferite
nei meandri
nelle pieghe dei giorni
nel sole
e nei cieli
di luna
piena a spicchi.
Camminano.