A Recanati la mostra “Giacomo” di Pino Procopio

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Il 19 agosto prossimo l’inaugurazione della mostra d’arte contemporanea “Giacomo”, a cura del Prof. Stefano Papetti, visitabile nell’atrio del Palazzo comunale fino al 19 settembre 2021

RECANATI – Giovedì 19 agosto 2021, alle ore 18.30 nell’atrio del Palazzo Comunale di Recanati, si terrà l’inaugurazione della mostra “Giacomo” dell’artista Pino Procopio, a cura del Prof Stefano Papetti, organizzata dal Comune in collaborazione con la Zoomart, la Galleria 2019 di Ascoli Piceno e il consulente artistico Nazareno Verdesi.

La mostra sarà aperta al pubblico tutti i giorni fino al 19 settembre 2021.

“Recanati città della cultura è un luogo in cui le arti si incontrano e dialogano tra loro, sempre pronta ad offrire spazi a tutti gli artisti che vengono ispirati dalla forza dirompente ed evocativa del pensiero Leopardiano – ha dichiarato il Sindaco Antonio Bravi –Siamo lieti di proporre alla città e ai visitatori la mostra “Giacomo” di Pino Procopio, un artista importante e originale per la sua capacità di saper interpretare con il suo personalissimo linguaggio figurativo anche temi notevoli e difficili come quelli legati alla poetica Leopardiana. Procopio ha realizzato una sua personale interpretazione sull’uomo Giacomo Leopardi, con la sua grandezza e la sua fragilità, traducendo in immagini e in colori, i versi delle sue opere. Ringrazio il curatore il Prof. Stefano Papetti e la Galleria 2019 di Nazzareno Verdesi che hanno permesso la realizzazione della mostra.”

Pino Procopio, nato a Guardavalle 16 giugno 1954 è un pittore scultore e illustratore esponente del figurativismo. Numerose Gallerie e spazi pubblici hanno ospitato sue mostre personali, accrescendone la fama su tutto il territorio nazionale e soprattutto in ambito internazionale.

“Non è un caso se lo spazio espositivo della mostra “Giacomo” si affaccia sulla piazza dove è posta la statua del celebre Poeta – ha affermato l’Assessora alla Cultura Rita Soccio- e come se si volesse instaurare un dialogo virtuale tra interno ed esterno, tra le opere dell’artista e la poetica di Leopardi in una serie di rimandi che si fanno immagini e desideri.

Nell’arte contemporanea è naturale che si crei un rapporto diretto tra l’opera e l’osservatore, ma far riflettere sulla sua natura, stravolgerla per creare un nuovo senso è un’operazione più difficile che solo gli artisti, quelli veri, sanno fare.

La produzione di Procopio, solitamente intrisa di motivi ironici e metafore taglienti, cambia registro nell’affrontare il Poeta recanatese dimostrando in questo modo una grande sensibilità umana e intelligenza artistica. Solo la cifra stilistica dominata da colori intensi e brillanti propri dell’artista rimane immutata. L’originalità e la grande capacità tecnica che si inseriscono all’interno di un percorso evocativo fatto di atmosfere magiche e surreali sempre affrontate con garbo e delicatezza, fanno superare al Maestro una prova, non certamente facile.”

Per Procopio, l’incontro con Giacomo Leopardi è stato fatale: l’artista si è attentamente documentato sulla vicende biografiche del poeta e sulla sua produzione letteraria, tanto in versi quanto in prosa ed ha fatto tesoro delle recenti indagini, promosse in primis da Casa Leopardi e dal Centro Nazionale di Studi Leopardiani, che hanno fatto conoscere meglio l’indole del poeta anche negli anni infantili.

“Procopio si è avvicinato in punta di piedi alla figura di un mito della poesia, Giacomo Leopardi ed ha realizzato una serie di tele ispirate alle Operette Morali ed alle liriche più note del poeta recanatese. – Ha spiegato il Prof Stefano Papetti – Il pessimismo che intride tutta la produzione leopardiana, il tema del ricordo, la malinconia che ne pervade ogni poesia sono state tradotte da Procopio con la consueta attitudine caricaturale che tuttavia si mantiene ad un livello di grande misura, senza mai scadere nel ridicolo o nel volgare. Procopio ama Leopardi e ne condivide la visone filosofica: così è riuscito a tradurre in immagini i versi ed i pensieri del poeta senza tradirli, ma proiettandoli nella contemporaneità, a riprova del fatto che le sua poesia non patisca il passare del tempo, restando sempre attuale. La Galleria 2019 di Nazareno Verdesi ha svolto un ruolo fondamentale di stimolo e di promozione per questa nuova avventura i cui esiti si potranno ammirare in occasione della mostra “Giacomo” che sarà inaugurata il prossimo 19 agosto”