MACERATA – Questa mattina alle ore 10,30, presso la Chiesa “San Giorgio” di Macerata, il Comandante Provinciale Carabinieri di Macerata, Colonnello Raffaele Ruocco, ha celebrato la ricorrenza della Virgo Fidelis, Celeste Patrona dell’Arma dei Carabinieri, con la Santa Messa officiata dal Vescovo di Macerata, Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Nazzareno Marconi, alla quale hanno partecipato S.E. il Prefetto di Macerata Dott.ssa Isabella Fusiello, il Vice Sindaco di Macerata, Francesca D’Alessandro, il Vice Presidente della Provincia Luca Buldorini, il Sig. Presidente del Tribunale di Macerata, Dott. Paolo Vadalà, il Sig. Procuratore della Repubblica, Dott. Giovanni Narbone, il Sig. Questore Dott. Gianpaolo Patruno, il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza Col. Ferdinando Mazzacuva.
E ancora il Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco Ing. Leonardo Rampino, il Comandante della Polizia Locale Dott. Danilo Doria, la Presidente del Comitato Regionale della C.R.I. Dott.ssa Rosaria Del Balzo Ruiti, il Tenente di Vascello Chiara Boncompagni Comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Civitanova Marche, il Luogotenente Perrone Salvatore della 114^ Squadriglia Radar Remota dell’Aeronautica Militare di Potenza Picena in rappresentanza del Comandante Cap. Luciano Speranza, il Tenente Colonnello Simone Di Donato, Comandante del NIPAAF del Gruppo Carabinieri Forestale di Macerata, il Comandante del Reparto Carabinieri Parco Nazionale dei Monti Sibillini Ten. Col. Silvano Sampaolesi, il Commissariato Alberto Luigi Valentini, Comandante della Polizia Stradale, nonché molti comuni cittadini.
Alla cerimonia hanno anche partecipato una rappresentanza dei Carabinieri del Comando Provinciale di Macerata con i loro familiari e i soci dell’Associazione Nazionale Carabinieri e delle Associazioni d’Arma.
Il Vescovo Nazzareno Marconi durante l’omelia ha paragonato l’Arma dei Carabinieri al cuore pulsante del corpo umano, sottolineandone il buon stato di salute e la “sana e robusta costituzione”, come dimostrano i Suoi 210 anni di vita. Come il cuore umano, l’Arma dei Carabinieri ha fatto proprie le caratteristiche della regolarità e della capillarità.
L’Arma, infatti, con regolarità ogni giorno svolge i propri compiti al servizio della comunità, con una presenza continua, discreta e rassicurante, che la porta ad essere una delle Istituzioni più amate dai cittadini. L’Arma è un cuore che batte di giorno e di notte, su cui puoi contare sempre. Inoltre, come il muscolo cardiaco funziona per sistole e diastole, con interscambi dal centro alla periferia, così l’Arma dei Carabinieri compie quotidianamente ogni sforzo per raggiungere anche i posti più remoti della nostra amata Patria. Mons. Marconi, infine, rimarcando la sua personale stima per l’Istituzione, ha ricordato la sua prima messa da Vescovo officiata in onore dell’Arma dei Carabinieri, precisamente in occasione del 200° Annuale della Fondazione.
Il Colonnello Raffaele Ruocco, al termine delle celebrazioni, ha ringraziato il Vescovo per l’onore riservato, anche quest’anno, celebrando la solenne liturgia e per le parole rivolte all’Arma nel corso dell’omelia, che hanno aperto i cuori a riflessioni profonde sul senso della vita e sul servizio. Nella giornata odierna il Vescovo Marconi è stato un po’ il Cappellano Militare dei Carabinieri di Macerata, portando la sua azione pastorale.
La ricorrenza odierna, ha proseguito Ruocco, che si intreccia con i sentiti festeggiamenti per la Madonna della Salute, costituisce nel calendario di un Carabiniere un appuntamento molto sentito. E’ stato quindi un privilegio condividerla con tutte le autorità presenti, alle quali ha rivolto un sentito ringraziamento da parte di tutti i Carabinieri della provincia.
Inoltre, ha rivolto un saluto alla Prof.ssa Geddes, intervenuta in rappresentanza dell’Università di Macerata, e un sentito ringraziamento ai Generali dell’Arma in pensione presenti.
Un deferente pensiero alla Sig.ra Raggi, vedova dell’Appuntato Scelto Federico La Rotonda e a tutte le altre vedove dell’Arma, citando, inoltre, le vittime del dovere e gli orfani presenti e non, abbracciando idealmente tutti i cari familiari, che ogni giorno sostengono i Carabinieri nella difficile ma esaltante esperienza professionale, non facendoli mai sentire soli, con quel calore che è prerogativa, unica e insostituibile della famiglia.
Un rispettoso saluto è stato rivolto alle associazioni professionali a carattere sindacale tra i militari, come anche un ringraziamento ai Carabinieri non più in servizio attivo.
Un grazie anche alle sezioni dell’Associazione Nazionale Carabinieri (A.N.C.) della provincia, molto dinamiche e attive, e ai rispettivi presidenti che, sotto la guida del coordinatore provinciale, tengono vivi i valori istituzionali anche in congedo.
In conclusione il Comandante Provinciale ha ringraziato per la partecipazione il Maestro Stefano Calisti, importante artista della Città, e il Luogotenente in congedo Giovanni Colucci, autore del quadro della Virgo Fidelis, esposto sull’altare.
Un ultimo sentito grazie allo speaker radiofonico Marco Moscatelli, che ha prestato la sua voce per una importante campagna contro le truffe, avviata dal Comando Provinciale Carabinieri, in tutti i supermercati della provincia.
Oggi, ha continuato il Col. Ruocco, l’Arma dei Carabinieri ha più motivi per festeggiare: è il giorno dedicato alla Virgo Fidelis; si ricorda la battaglia di Culqualber e si celebra la Giornata dell’Orfano. Si evocano valori da sempre connaturati nell’animo e nella ragion d’essere dell’Arma: senso religioso dell’offerta di sé per il bene degli altri; coraggio del proprio dovere congiunto all’onore militare; solidarietà umana e vicinanza nei confronti di chi soffre. Si celebra una fedeltà provata lungo i due secoli di esistenza dell’Arma, che ha generato nel popolo italiano un fiducioso affidamento e una sincera stima nei confronti dell’Istittuzione, che tutti i carabinieri hanno il dovere di tenere vivo con il loro operato quotidiano, rinnovando il giuramento di fedeltà e profondendo il massimo impegno nel quotidiano servizio.
Citando un pensiero del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri: “Domandatevi cosa potete dare e non curatevi di ciò che potete ricevere”, il Col Ruocco ha aggiunto che a questa generosità, a questa inedita attitudine ad essere vicini ai più bisognosi, i Carabinieri devono affiancare il coraggio, l’empatia, che, sempre riprendendo il Comandante generale, sono valori antichi e ben radicati, non vecchi, pilastri della tradizione e della straordinaria capacità di essere solidali, per questo eterni. Da questi valori occorre partire per affrontare il Terzo Millennio.
Il Col. Ruocco ha concluso richiamando due letture della festa di San Carlo Borromeo:
non fate nulla per rivalità o vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a sé stesso (Dalla lettera di San Paolo apostolo ai Filippesi);quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio.
In queste letture l’altra nostra essenza: l’Umiltà e l’azione scevra dall’interesse personale.
Sono state celebrate, altresì, la “Giornata dell’Orfano” dedicata appunto agli orfani dei Caduti, e l’83° Anniversario della “Battaglia di Culqualber”, quando il 1° Battaglione Carabinieri, mobilitato il 21 novembre del 1941, si sacrificò in una delle ultime e più cruente battaglie in terra d’Africa, scrivendo una delle pagine più gloriose ed eroiche dell’Arma, per la quale venne conferita alla Bandiera la seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare, con la seguente motivazione:
“Glorioso veterano di cruenti cimenti bellici, destinato a rinforzare un caposaldo di vitale importanza, vi diventava artefice di epica resistenza. Apprestato saldamente a difesa d’impervio settore affidatogli, per tre mesi affrontava con indomito valore la violenta aggressività di preponderanti agguerrite forze, che conteneva con audaci atti controffensivi, contribuendo decisamente alla vigorosa resistenza dell’intero caposaldo, ed infine, dopo aspre giornate di alterne vicende, a segnare, per l’ultima volta in terra d’Africa, la vittoria delle nostre armi.
Delineatasi la crisi, deciso al sacrificio supremo, si saldava graniticamente agli spalti difensivi e li contendeva al soverchiante avversario in sanguinosa, impari lotta corpo a corpo, nella quale comandante e Carabinieri, fusi in un sol eroico blocco, simbolo delle virtù italiche, immolavano la vita perpetuando le gloriose tradizioni dell’Arma – Culqualber A.O. agosto-novembre 1941”.
Il ricordo di quei caduti costituisce più di una tradizione che, al di fuori di ogni retorica, vuole suggellare l’indissolubile ed imperituro rapporto tra l’Arma dei Carabinieri e i propri “figli” caduti per servirla, per portare ieri, come oggi, pace in Patria e nel mondo.
Oggi viene reso onore a tutti quei Carabinieri che hanno saputo tener fede al giuramento prestato sino all’estremo sacrificio e ai loro famigliari che, con coraggio e dignità, ne hanno sopportato la lacerante perdita. Oggi, infatti, ricorre anche la “Giornata dell’Orfano” ed è espressamente a loro, primi destinatari del dolore per le gravi perdite di affetto, che i Carabinieri rivolgono il proprio più sentito pensiero.
L’Arma dei Carabinieri ha fondato per questo, già nel 1948 l’ONAOMAC, Opera
Nazionale Assistenza Orfani Militari Arma Carabinieri, che assiste i figli dei militari deceduti, sostenendoli economicamente nel percorso scolastico ed extracurriculare, anche mediante l’organizzazione di vacanze studio e gite d’istruzione.