ANCONA – A livello nazionale, le imprese esposte dalla contraffazione sono 63.025, pari al 19,8% del totale; perdono 9,9 miliardi di euro di vendite e 88mila posti di lavoro.
E’ quanto emerge da un’indagine di Confartigianato, e la nostra regione non ne esce troppo bene, collocandosi al secondo posto in classifica.
Sul podio, infatti, per i rischi maggiori ci sono la Toscana (13.192 imprese, 42,9%), le Marche (4.792, 35%) e l’Umbria (1.394, 25,5%). Situazione migliore in Trentino Alto Adige (545, 9,4%), Valle d’Aosta (56, 9,3%) e Sicilia (1.666, 8,4%). E’ importante sottolineare che la contraffazione è un reato che non va sottovalutato, anche perchè è direttamente connesso non solo con la malavita organizzata ma anche con un eventuale deficit di sicurezza per il consumatore, in riferimento a merci realizzate con materiali che possono risultare dannosi per la salute delle persone. Anche per tali ragioni il Ministero dello Sviluppo Economico sta per realizzare una campagna ad hoc contro la contraffazione.