ANCONA – A Palazzo Raffaello il presidente della Regione Luca Ceriscioli ha incontrato i parlamentari marchigiani. All’esame anche la questione dell’Autorità portuale di Ancona. Per Ceriscioli occorre “una tensione collettiva sulle questioni strategiche per la comunità marchigiana, allo scopo di valorizzare il rapporto con il territorio e condividere una strategia comune per la sua salvaguardia”.
Presenti anche il sindaco Valeria Mancinelli, l’assessore al Porto Ida Simonella, il presidente dell’Ap Rodolfo Giampieri. È stato ribadito che la salvaguardia dell’Autorità portuale non rappresenta una battaglia di campanile tra Ancona e Ravenna, ma un’esigenza che risponde agli stessi obiettivi della programmazione nazionale.
”Non sussistono – è stato detto – motivazioni tecniche e industriali che giustifichino l’accorpamento, dal momento che l’autonomia di entrambe risponde alla logica dell’efficientamento degli scali ricercata dal Governo: Ancona e Ravenna perseguono strategie commerciali diverse e non complementari. Lo scalo dorico rientra nella programmazione europea dei collegamenti est-ovest (è uno dei cinque corridoi previsti) e svolge una funzione strategica nell’ambito della macroregione adriatico ionica (con 1 milione di passeggeri internazionali all’anno). Inoltre l’Autorità portuale ha un indice di efficienza pari a 3,1 collocandosi tra le più virtuose in Italia e garantisce 54 milioni di investimenti sul territorio, rappresentando un’importante leva per la crescita economica locale”.