PORTO RECANATI (MC) – “Siamo tutti con te, ma facci lavorare”. Lo hanno detto alcuni migranti, tra cui nigeriani e pakistani, al ministro dell’Interno Matteo Salvini al termine di un sopralluogo del vice premier dentro l’Hotel House a Porto Recanati (Macerata), un grattacielo multietnico caratterizzato da degrado, problemi di criminalità e sicurezza dove abitano circa 1.700 persone.
Un residente di origine straniera ha regalato un mazzo di fiori a Salvini, applaudito dalla folla di presenti durante la ‘visita’ agli scantinati del palazzo. Altre persone, italiane, hanno donato al ministro un grosso crocifisso all’interno di un contenitore rosso.
“Da troppi anni lo stabile è in queste condizioni. Non basta la buona volontà delle amministrazioni locali, della Prefettura e delle forze dell’ordine, come Ministero chiederemo un intervento radicale insieme ad altri ministeri”, ha detto Salvini, dopo il sopralluogo all’Hotel House di Porto Recanati. “Per quello che mi è dato vedere prevedo l’abbattimento, non vedo altre soluzioni. Non posso dare tempi – ha aggiunto – se non ho un progetto in mano”.
Intanto quest’anno – ha rilevato – “l’aumento degli occupanti dell’Hotel House non si è verificato grazie all’effetto deterrente prodotto dal progetto ‘Spiagge sicure’, che ha coinvolto tra gli altri anche il Comune di Porto Recanati. Ora lavoreremo per trovare soluzioni, garantendo diritti ai legittimi proprietari ma con l’obiettivo di radere al suolo quello che ormai è ricettacolo di spacciatori, ladri e delinquenti”.