San Benedetto del Tronto: “Incontri con l’autore”, mercoledì 12 agosto arriva Andrea Vitali

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Manifesto VitaliSAN BENEDETTO DEL TRONTO – “La Belle Cece” è l’ultimo romanzo scritto da uno degli autori italiani più prolifici e amati, Andrea Vitali, ospite della Palazzina Azzurra mercoledì 12 agosto alle 21,30 nell’ambito della rassegna “Incontri con l’autore” organizzata da Mimmo Minuto per il Comune di San Benedetto in collaborazione con l’associazione “I Luoghi della Scrittura” e la libreria “La Bibliofila”. L’autore converserà con Roberta Alessandrini.

Andrea Vitali ha scritto molti romanzi, tutti coronati da successo di critica e vendite, in gran parte ambientati nel secolo scorso nei luoghi che si affacciano sul lago di Como. Ha vinto numerosi premi, tra cui il Grinzane Cavour 2004, il Bancarella 2006, il Campiello sezione giuria dei letterati, il Boccaccio per l’opera omnia. Il sito di Andrea Vitali è www.andreavitali.info.

IL LIBRO

Maggio 1936. Con la fine della guerra d’Etiopia nasce l’impero fascista. E Fulvio Semola, segretario bellanese del Partito, non ha intenzione di lasciarsi scappare l’occasione per celebrare degnamente l’evento. Astuto come una faina, ha avuto un’idea da fare invidia alle sezioni del lago intero, riva di qui e riva di là, e anche oltre: un concerto di campane che coinvolge tutti i campanili di chiese e chiesette del comune, dalla prepositurale alla cappelletta del cimitero fino all’ultima frazione su per la montagna. Un colpo da maestro per rendere sacra la vittoria militare. Ma l’euforia bellica e l’orgoglio imperiale si stemperano presto in questioni ben più urgenti per le sorti del suo mandato politico. In casa del potente e temutissimo ispettore di produzione del cotonificio locale, Eudilio Malversati, si sta consumando una tragedia. Dopo un’aggressione notturna ai danni dell’ispettore medesimo, spariscono in modo del tutto incomprensibile alcune paia di mutande della signora. Uno è già stato rinvenuto nella tasca della giacca del Malversati. Domanda: chi ce l’ha messo? E perché? Il problema vero, però, non è questo, bensì che fine abbiano fatto le altre. Dove potrebbero saltar fuori mettendo in ridicolo i Malversati, marito e moglie? Non essendo il caso di coinvolgere i carabinieri, per non mettere in giro voci incontrollabili, il Semola viene incaricato di risolvere l’enigma. Ma alla svelta e senza lasciare tracce, o le campane, questa volta, le suonerà il Malversati, con le sue mani, e saranno rintocchi poco allegri per la carriera del Semola. Con “Le belle Cece” Andrea Vitali ci riporta nella Bellano degli anni Trenta, dove non succede mai niente e gli iperbolici ideali del regime non riescono a vincere gli intrighi e le scaramucce di paese. Gli esilaranti e improbabili personaggi di Vitali mettono in scena una giostra di comicità che, come sempre, rende la lettura dei suoi romanzi una piacevole compagnia.