San Severino Marche

San Severino Marche, esito Giornata Regionale della famiglia

Il presidente Ceriscioli: “Famiglia essenziale per la coesione di una comunita’”.L’assessore Bravi: “La famiglia è risorsa e le spettano dignità e visibilità”

SAN SEVERINO MARCHE – “Chi gestisce la cosa pubblica sa quanto è prezioso il contributo che la famiglia dà alla propria società e che quel mutualismo presente nel nucleo familiare è una spinta essenziale alla coesione di una intera comunità. E’ quindi importante impegnarsi in questa direzione. Avere priorità chiare, aiuta ad orientare il nostro cammino”.

Lo ha detto il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli oggi al teatro Feronia a San Severino Marche per il convegno : “La famiglia prima risorsa: politiche regionali di welfare” al quale hanno partecipato tra gli altri l’assessore regionale alla Famiglia, alla Formazione, all’Istruzione e al Lavoro, Loretta Bravi, il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei e il Rettore dell’Università di Camerino Claudio Pettinari.

“Voglio ringraziare il Comune di San Severino – ha esordito Ceriscioli in apertura dei lavori – che con il contributo della Regione si è fatto carico di mettere in piedi il programma e di seguirlo e promuoverlo. Si è distinto anche nell’emergenza del sisma per la rapidità nell’organizzare la risposta. E’ stato il primo con le schede Aedes, il primo a portare via le macerie e a trovare soluzioni abitative alternative, fra i primi a ricostruire spazi comuni. E San Severino si distingue anche oggi nell’aver capito il valore di questa giornata.

I dati ci dicono che nel nostro paese sempre meno persone si sposano, della difficoltà di intraprendere un percorso duraturo e della carenza degli strumenti a sostegno di chi invece sceglie di costruire insieme questo mattone fondamentale per la società. Nel dibattito politico attuale è evidente che si sta andando verso l’eliminazione di tutte le forme di detrazioni a favore delle famiglie. Questo significa esattamente prendere una direzione opposta alla tutela della famiglia. Nei paesi dove si fanno politiche di sostegno più forti ci sono famiglie più numerose.

Oggi siamo tra i paesi che fanno meno politiche per la famiglia ma, dobbiamo sempre tener presente, che quello che uno Stato risparmia riducendo le politiche a sostegno della famiglia, se lo troverà moltiplicato in termini di costi in una società disgregata. Costruire una società solida è in assoluto la scelta meno costosa se vogliamo parlare in termini economici. La famiglia è così importante che non possiamo permetterci di dimenticare ed è per questo motivo che questa giunta lavora per garantire sostegno e aiuti a tutte le famiglie marchigiane”.

“L’assunto di base – ha proseguito l’assessore Bravi illustrando l’azione in atto da parte della Regione Marche – è che la famiglia è una risorsa e non un problema e quindi deve avere tutta la visibilità e la dignità che le compete. Questa giunta, sin dal suo insediamento, ha fatto scelte proprio per ripristinare il concetto e il valore della famiglia. Il secondo ‘fondamentale’ riguarda il fatto che la famiglia è il luogo nel quale i figli crescono ed è quindi stata prestata grande attenzione al progetto formativo. Insieme alla Consulta e alle associazioni abbiamo individuato i fabbisogni socioeducativi ed assistenziali, i progetti formativi e le nuove figure professionali di aiuto e di riferimento.

Alla base c’è un progetto che parte dai voucher per l’accesso ai nidi d’infanzia (2.000 euro, da spendere per 10 mensilità nell’anno educativo per 515 famiglie nel 2018) passa per il sostegno alla genitorialità e attraversa poi tutto l’arco di crescita dei bambini: dal progetto 0-6 alle borse di studio ad hoc per medie e superiori fino ad arrivare all’enorme mole di progetti, opportunità e risorse messe nell’ambito dell’Università che vanno dalle borse di studio, ai dottorati e ai voucher. Tutto questo perché le persone destinatarie di queste misure vengono guardati come persone, ma anche come figli.

Il terzo indirizzo fondamentale – dice – è quello di arrivare a dare, attraverso l’azione amministrativa, risposte concrete affiancando risorse e servizi capaci di supportare le situazioni di miglioramento e di crescita o di superamento dei conflitti, che incidano sulla qualità della vita del nucleo familiare e contribuiscano a creare una cultura a sostegno della famiglia che oltre a crescere i figli, lo ricordiamo diventa spesso anche luogo di assistenza degli anziani. Per questo motivo accanto ad interventi più facilmente qualificabili come politiche per la famiglia quali quelle su affido familiare, il sostegno alle famiglie nell’espletamento delle loro funzioni educative, abbiamo lavorato molto sul sostegno al lavoro di cura per i cittadini in situazione di disabilità. Lo stesso è stato fatto in consiglio regionale grazie all’attività del consigliere Marconi e dei suoi colleghi. Il tutto in una logica di trasversalità istituzionale e di fragilità come paradigma”.

La giunta, come ha illustrato il dirigente dei Servizi alla Persona della Regione Giovanni Santarelli, è intervenuta in termini finanziari nel settore della disabilità innanzitutto portando da 6 a 12 milioni la compartecipazione sanitaria alla retta di accesso ai centri diurni, da 5 a 11 milioni i fondi necessari per i servizi di educativa scolastica e domiciliare e per i tirocini di inclusione sociale, da 600 mila a 1 milio e 200 mila fondi per la Vita Indipendente. E’ inoltre previsto un incremento notevole delle disponibilità finanziarie necessarie per sostenere le famiglie che assistono malati di Sla o di distrofie degenerative varie e al mantenimento dei fondi necessari per dare ulteriore corpo alle esperienze del Dopo di Noi per i disabili che si trovano privi di sostegno familiare intervenendo in tal modo sul grande problema che attanaglia coloro che pensano al futuro dei loro figli in situazioni di fragilità.

Interventi sono stati previsti anche sul grande tema della lotta alla povertà, che ha significato anche in questo caso fare politiche per la famiglia laddove la logica dell’intervento assistenziale – come nel caso del ReI – è stata sostituita dalla obbligatorietà della compresenza della componente del beneficio economico con quella del servizio alla persona. Sono stati stanziati 5, 5 milioni per i servizi e 5.289 nuclei familiari sono risultati beneficiari delle misure di contrasto alla povertà per un importo medio annuale pro capite di € 6.477.

Dentro questa logica sta anche il Piano approvato e finanziato di contrasto alla patologia del gioco d’azzardo che tocca tante situazioni familiari che sta impegnando ASUR, Comuni e terzo settore con oltre 2 milioni e mezzo di euro con interventi preventivi, ma anche unitivi verso gli esercenti che gestiscono sale gioco.

L’elenco prosegue con il sostegno alle attività assistenziali e didattiche per i ragazzi sordi e ciechi assistiti anch’essi dalle famiglie o con l’assegno di cura per l’assistenza in casa degli anziani non autosufficienti che si affianca ai grandi investimenti normativi e finanziari fatti dalla Regione sull’offerta residenziale e semi residenziale per tutte le tipologie di fragilità sociale e fisica.

Interventi previsti anche sulle politiche per la casa specie per le famiglie giovani che sono le più fragili, sui costi di accesso ai servizi nei termini di una compartecipazione che tenga conto del rapporto tra reddito e numerosità della famiglia, sui servizi si sostegno all’esercizio della funzione educativa così come fatto in questi anni con le scuole per genitori e con i centri famiglia o anche con interventi economici per situazioni familiari particolari come quelli che abbiamo dato a donne sole in stato di gravidanza o con figlio o con più figli in presenza di disagio economico ora sostituite dal Rei.

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