Tre le date: 20 gennaio, 17 febbraio e 16 marzo previste dal cartellone degli appuntamenti del Sic tra danza, acrobazie, contorsioni, giocolieri e musiche
SAN SEVERINO MARCHE – Tre date, che si preannunciano già da tutto esaurito, riprendono per il nuovo anno il cartellone degli appuntamenti del Sic, lo Stabile di Innovazione Circense, il centro di produzione dedicato al circo contemporaneo firmato El Grito che torna nelle Marche dopo quattro sold-out nelle sei repliche programmate al prestigioso Auditorium Parco della Musica “Ennio Morricone” di Roma.
Tre sabati – il 20 gennaio, il 17 febbraio e il 16 marzo – affidati alla direzione artistica di Giacomo Costantini, artista multidisciplinare e drammaturgo, co-direttore di Circo El Grito e del Sic.
Apre il 20 gennaio, alle ore 20.45, la compagnia torinese blucinQue con l’anteprima del suo nuovo lavoro Coppelia Project. La compagnia, sotto la direzione di Caterina Mochi Sismondi, unisce la danza, l’acrobatica e la contorsione all’antica tecnica circense della sospensione capillare. Bambola meccanica e illusione, corpo fuori asse, appeso e inerme, come una marionetta che cerca il modo di immedesimarsi e allo stesso tempo di liberarsi: Coppelia Project riporta l’attenzione al tema dell’identità, della maschera che ciascuno di noi indossa e della donna vista nella sua fragilità ma anche nella sua forza, grazie ai differenti ruoli che è in grado di rivestire. Ispirato al balletto Coppelia – La ragazza dagli occhi di smalto, in questa nuova creazione, un progetto al momento che si sviluppa in più fasi di presentazione, vengono unite e armonizzate tecniche della danza classica e contemporanea, della contorsione e sospensione capillare e commistioni che vogliono mettere l’accento sul corpo e la sua frammentazione. La musica, a partire dalle note di Delibes ripropone temi del balletto, con interferenze di elettronica e composizioni live. In questa presentazione saranno in scena sei artisti, che partecipano al progetto di questa creazione in progress.
“Uno degli obiettivi del Sic – spiega Giacomo Costantini – è diffondere una nuova sensibilità del linguaggio circense. A San Severino Marche si sta realizzando qualcosa di incredibile, vedere la sala piena applaudire anche spettacoli più d’avanguardia è un segnale che ci entusiasma. Nei prossimi tre appuntamenti presentiamo uno spaccato contemporaneo di discipline che risiedono nella storia del circo e che, unite alla forza della narrazione, diventano storie da vivere”.
Il 17 febbraio tocca allo stesso Giacomo Costantini (Circo El Grito), considerato uno dei pionieri del circo contemporaneo in Italia, che attraverso danze, giocolerie e musiche dal vivo narra in Spettacolare Conferenza l’avvento di questo nuovo linguaggio e le sue origini. Lo spettacolo racconta le prime antichissime vicissitudini del circo, il suo carattere multiculturale, l’avvento di Philip Astley – il cavallerizzo che ha inventato la prima pista da circo del mondo – e l’esistenza di un circo fatto solo di animali umani. E poi ancora l’importanza del viaggio, il rapporto del circo con la morte, la forza di attrazione terrestre e la forza di attrazione celeste. Concetti espressi attraverso parole semplici accompagnati da complesse performances circensi di acrobatica aerea, equilibrismo e giocoleria.
Arriva il 16 marzo il Duo Kaos che dopo la residenza artistica al Teatro Feronia presenta lo stato dei lavori del loro nuovo spettacolo Flora (work in progress). Poesia e immaginazione, gli artisti si muovono in scena contaminando le tecniche acrobatiche del nouveau cirque con quelle della ricerca coreografica propria della danza contemporanea. In un paesaggio scenico dai colori terrigni due figure camminano l’una verso l’altro, mentre lo spazio ruota e immerge lo spettatore in una dimensione onirica modellata dalle lente metamorfosi e dagli equilibri silenziosi del mondo naturale. L’alba lascia spazio al giorno, il tramonto alla notte in un presente che rivela tracce di passato: reale e immaginario si fondono facendo emergere vaghe reminiscenze di storie lontane, visioni meravigliose di un “pianeta che verrà”.