Sisma: la Regione Marche ordina 639 soluzioni abitative provvisorie

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MARCHE – Centotrentasette per Arquata del Tronto, settantadue per Fiastra, duecentoventidue per Visso, cento per Ussita e settantasei per Castelsantantangelo sul Nera, per un totale di seicentotrentanove soluzioni abitative provvisorie, le cosiddette “casette”, le ha ordinate la Regione Marche per dare un tetto, il prima possibile, ai tanti abitanti delle zone colpite dal sisma che ancora non hanno un luogo in cui abitare.

Oltre alle casette ordinate sono iniziati i lavori di urbanizzazione nelle località di Arquata del Tronto (frazione Pescara), propedeutiche al montaggio delle soluzioni abitative provvisorie che inizierà la prossima settimana, o stanno iniziando come nella frazione di Borgo, negli stessi giorni sono previste le gare per l’assegnazione dei lavori nelle frazioni di Faete, Piedilama e Pretare.

A Visso la Regione ha dato il via libera all’inizio dei lavori di ripulitura atti a preparare la zona all’urbanizzazione, sempre a Visso, oltre che Fiastra, Ussita, Castelsantantangelo sul Nera sono in corso le progettazioni delle aree da urbanizzare e si prevede l’inizio dei lavori poco dopo la metà di marzo.

Circa ottocento Sae saranno ubicati nei Comuni di San Severino, Amandola, Treia, Bolognola Camerino, Gualdo, Valfornace, Pievetorina, Muccia, Montegallo e Rotella, fabbisogno definito in seguito agli incontri tra sindaci, Protezione Civile e Uffici Regionali svoltisi in queste settimane.

Per i Comuni più grandi, come ad esempio Camerino, Tolentino, San Severino, Amandola e Acquasanta, la Regione Marche ha individuato le aree adatte all’urbanizzazione e messo in moto l’iter di progettazione preliminare per i lavori di urbanizzazione e fondazione atti a preparare il terreno per il montaggio di circa quattrocentoventicinque unità abitative.

Alla realizzazione delle Sae lavorano un gruppo di tecnici e funzionari dell’ente regionale, mentre per le gare d’appalto a gestire la situazione è la Protezione Civile regionale in collaborazione con i cinque presidi Erap (Ente regionale per l’abitazione pubblica) marchigiani, al fine di validare i progetti esecutivi, dirigere i lavori ed effettuare tutti i collaudi del caso alle strutture.