La parola Mondo, la parola Vita, la parola Luce quante volte l’ho usata? Si chiese.
Più che usata, vissuta, sentita mia nelle circostanze casuali e routinarie.
Era di fronte un’alba che stava per sorgere quando si accorse del tempo trascorso nel perdere tempo. Aveva avuto tempo ma l’aveva sprecato e la staticità di quell’attimo le permise di cogliere ciò che le era sorvolato.
Ciò che le era scivolato via era una fondamentale verità.
Si vive solo per un senso, con un senso. Si vive non per trascorrere dei giorni nel divertimento e nel piacere, nel benestare purché vada bene ma si vive davvero se si sente la propria esistenza battere nelle cellule e nel sangue scorrere.
Vita e vitalità, esistenza, essenza, verità.
E ora cosa avrebbe potuto fare?
Ora che la relazione con un bravo diligente l’aveva interrotta per un altro uomo affascinante ma senza intenzioni serie, ora che la sua situazione lavorativa era appesa ad un filo per scelte guidate dall’istinto, ora che si era resa conto di quanto fosse stata abbagliata. Ora decise.
Seduta di fronte il grigio dei sassi e l’aria tersa fredda delle prime luci, l’atmosfera che l’avvolgeva in un abbraccio che non lascia se non sei tu a lasciare, la pace, il silenzio, il raccoglimento. Lei e solo lei con la solitudine addosso e la malinconia di un percorso spezzato ma recuperabile.
Comprese che la persona che aveva compiuto le sue azioni, che l’aveva rappresentata era animata da valori irrisori e labili e volle allontanarla.
Prima che la licenziassero, si autolicenziò.
Si abbandonò alle incognite di essere e non apparire. Basta con il superfluo. Basta con la persona x, cercare l’approvazione di y e tanto altro che lei sapeva in cuor suo. Decise di cedere all’incognita di prendere in mano il suo percorso con un tremore interiore esso stesso sensore che stesse avvenendo il cambiamento.
Non poteva più rimandare. Era tempo di non perdere tempo.
Sapeva che si sarebbe dovuta perdere per ritrovarsi, che avrebbe avuto bisogno di tanto altro tempo da dedicarsi ma che questa volta lo avrebbe avuto, assaporato e non incenerito. Ne era convinta con il sentimento della sicurezza di chi arrivato in fondo non ha che un bivio davanti. Si alzò con il sedere umido, le spalle contratte e di lena volse verso il litorale. L’aspettava un nuovo giorno, aurora di un nuovo inizio.
Monica Baldini
28.01.2021