Il festival del vino bio con la cultura al centro cresce di anno in anno e porta in Europa la cultura enogastronomica marchigiana
MACERATA – Si è chiusa con un bilancio di partecipazione estremamente positivo la quarta edizione di Terroir Marche Festival che si è svolta nello scorso fine settimana a Macerata e dedicata alla valorizzazione del vino biologico, dell’ambiente e della cultura marchigiana.
Tantissime le presenze registrate che hanno affollato le sale degli Antichi Forni, dell’asilo Ricci e di Palazzo Buonaccorsi partecipando alle degustazioni e alle iniziative collaterali promosse dal Consorzio Terroir Marche che riunisce 18 produttori biologici regionali: la mostra fotografica “Io pure sarò vigna” (visitabile fino al 17 giugno), il concerto rural blues di Superdowhome, la presentazione del libro “È un vino paesaggio. Pratiche e teorie di un vignaiolo planetario in Friuli” di Simonetta Lorigliola.
Protagonista principale è stato il vino marchigiano che congiunge e racchiude in una linea ipotetica il territorio del Piceno a quello dei Castelli di Jesi, passando per Matelica e per il Conero. Altrettanto interessanti sono stati i laboratori che hanno richiamato visitatori, appassionati e operatori del settore, parte dei quali provenienti anche da fuori regione.
Nel corso del festival è stato presentato ufficialmente il gemellaggio tra il consorzio di produttori biologici di Terroir Marche con i loro corrispondenti toscani di Luccabiodinamica e rinnovato quello con i tedeschi di Ecovin Mosel, entrambi presenti all’evento maceratese.
“Macerata si è dimostrata ancora una volta una città dinamica e che sa accogliere le sfide, come i nostri vini, che anno dopo anno dimostrano di non avere nulla da invidiare alle denominazioni più blasonate d’Italia e del mondo – ha detto Alessandro Bonci, presidente di Terroir Marche. Grande successo hanno riscosso anche i laboratori, uno dei quali dedicato a undici vini delle aziende di Luccabiodinamica, che propongono un’agricoltura che affonda le proprie radici nella conservazione della fertilità del suolo e nella valorizzazione della biodiversità vegetale. Ringrazio i miei colleghi che sin dal primo anno di Terroir Marche hanno appoggiato questo progetto che porta a Macerata tanta gente curiosa di novità e che è nato per raccontare la nostra regione; noi tutti abbiamo in comune la pratica vigorosa della viticoltura biologica, un approccio etico all’attività agricola e cerchiamo di tutelare il nostro territorio, valorizzandolo non solo da un punto di vista enogastronomico, ma anche turistico e culturale”.
La manifestazione è stata ideata e promossa dal Consorzio Terroir Marche e organizzato in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Macerata, l’Amministrazione Comunale di Macerata, Macerata Musei, Università di Macerata con il progetto europeo The Wine Lab, Accademia di Belle Arti Macerata, San Severino Blues Festival, Macerata Racconta, Cuochi di Campagna, Festa dell’Europa Macerata, Touring Club Italiano. Enovetro, Scatolificio Lucarini, Grafiche Federighi, BF Imbottigliamento, Amorim, Hotel Lauri sono le aziende sponsor di questa edizione.