Marco Falaguasta è comico e attore poliedrico, noto per le moltissime fiction di successo come Incantesimo, Orgoglio, Una famiglia in giallo, CentoVetrine e tante altre. In questo spettacolo parte da una frase emblematica che ha accompagnato l’adolescenza di intere generazioni degli anni ‘70, ’80 e ‘90. Quattro parole inequivocabili che i genitori pronunciavano per richiamare i figli ad un comportamento consono, ma il cui reale significato rimane ancora un mistero.
Però questa frase risuona nelle orecchie di tutti quelli che, come Marco Falaguasta, sono nati o cresciuti in quegli anni. Gli anni di piombo, gli anni della legge sul divorzio, sull’aborto, gli anni del sequestro Moro, ma anche del boom economico, dell’Italia campione del Mondo in Spagna. Gli anni della Panda 30 con il finestrino abbassato e l’autoradio che suonava i Depeche Mood, i Duran Duran e di una dirompente Sabrina Salerno che metteva d’accordo tutti. Ma siamo proprio sicuri che non farsi riconoscere sia stato un vantaggio? Proviamo a rispondere insieme a questa domanda passando attraverso quello che siamo stati e per vedere come siamo diventati
Marco Falaguasta in Non ci facciamo riconoscere
Di Marco Falaguasta e Alessandro Mancini; con Marco Falaguasta
Una produzione Nicola Canonico per la Good Mood
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