Tullio De Piscopo il 4 dicembre al Teatro Basso di Ascoli Piceno

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Tullio De PiscopoASCOLI PICENO – Tullio De Piscopo da fine novembre tornerà live con il suo nuovo tour: “Tullio De Piscopo & Friends – Ritmo e Passione”. Sul palco con lui anche Joe Amoruso e la Nuova Compagnia Di Canto Popolare, gruppo nato nel 1970 per diffondere gli autentici valori della tradizione del popolo campano. Un live unico, con l’energia che il batterista partenopeo sprigiona in ogni sua performance e accende gli animi. Tra le prime date confermate c’è anche Ascoli Piceno, dove De Piscopo si esibirà il 4 dicembre presso il Teatro Basso. Il tour è legato all’uscita di “50. Musica senza padrone – 1965/2015”, triplo cd con cui Tullio festeggia i 50 anni di carriera.

Il cofanetto, che sarà pubblicato il 13 novembre, raccoglie la “summa” della produzione di Tullio De Piscopo, che con il suo stile unico è riuscito a portare la batteria, dall’ultima fila del palco al centro della scena, divenendo protagonista, icona riconoscibile e riconosciuta del panorama jazz e pop internazionale.

Quella di Tullio De Piscopo è una “Musica senza padrone”, frutto di scelte dettate da cuore e istinto, da uno spirito libero e ribelle, e soprattutto da una continua e profonda ricerca musicale perché “La musica è come un abito che ti cuci addosso e una volta cucito non puoi più disfartene. Quindi bisogna sceglierlo bene, soprattutto con il cuore, perché deve essere un ornamento per l’anima”, spiega l’artista.

Ognuna delle 56 tracce contenute nel triplo cd, racchiude l’anima di questo artista, il carattere, il cuore e l’ironia. Ognuna è un pezzo della sua vita, umana e artistica, che s’intreccia a doppio filo con la storia della musica italiana e internazionale, dagli anni 60 fino ai giorni nostri.

Dall’incontro con Fabrizio De André con “Volta la carta”, a Franco Battiato con “L’era del cinghiale bianco”, a Mina con “Il nostro caro angelo”, dal baule dei ricordi riemergono le prestigiose collaborazioni in cui il groove della batteria di De Piscopo ha fatto la differenza e dato spirito e impulso a produzioni diventate famosissime.

Proseguendo nella tracklist s’incontra la voce di Fausto Leali in “Libero”, l’armonica di Edoardo Bennato in “A cuoppo Cupo”, il clarinetto di Lucio Dalla in “Namina”. E ancora brani come “Gay Cavalier” (Richie Havens), “Nave ‘e Guerra”, e il successo internazionale “Stop Bajon” che legano indissolubilmente De Piscopo e Pino Daniele.

All’amico di sempre, Tullio dedica anche il brano inedito “Destino e speranza” con il featuring di James Senese, un discreto e commosso ricordo di quello che lui definisce un fratello in blues: “Quell’indimenticabile sorriso latino, le emozioni, l’amore per la musica sono un patrimonio che resta vivo nei ricordi, nonostante lo scorrere del tempo. È l’essenza incancellabile che rimane anche in un momento così delicato per l’umanità, dove la sopravvivenza è all’ordine del giorno, l’egoismo impera, i social hanno invaso le vite di tutti noi”.

Si arriva così al secondo inedito contenuto nel disco, “Canto d’oriente”, con il featuring del rapper Rocco Hunt: due generazioni, due stili musicali, due voci, e un solo messaggio che parla a tutti affrontando i temi dell’emergenza dei popoli in fuga da terre provate da guerre e genocidi, e dell’integrazione etnica. Drammi che si consumano quotidianamente sotto gli occhi di un mondo troppo spesso indifferente; chiude la produzione 2015 il terzo inedito del disco, “Funky Virus”, con il featuring di Randy Brecker e Ada Rovatti.

Riprendendo il filo dei ricordi ecco “Gabbie”, sigla della storica trasmissione Rai Sereno Variabile: “L’abbiamo registrata suonando su un camion scoperchiato con cui giravamo per tutta Roma”, e ancora “Tutto lo stadio”, che ha accompagnato per 15 anni la Domenica Sprint di Rai 2.

Altro tuffo nel passato con “Semplicità” – “il primo brano in cui ho usato la voce, la mia prima esperienza da cantante e non da strumentista” – fino alla mitica “Andamento Lento”: “Dovevamo andare a Sanremo e avevamo questo brano. Avevamo la musica ma non un testo”, racconta De Piscopo. “Dovevo arrivare da Roma a Ostia per raggiungere i miei amici, ma una volta salito su un taxi vidi che il traffico era paralizzato. In quel momento il tassista mi disse: “E che vuole, qui a Roma è tutto un andamento lento!”. “Lo pagai 400.000 lire per cambiare destinazione e portarmi a Napoli seguendo il litorale… Il mare era agitato e il movimento delle onde mi diede il là… Scivola, come un’onda libera… Ecco, è così che è nata”.

Un posto importante spetta a “Comme si bella”, il brano che De Piscopo ha composto e dedicato al ricordo di sua madre Giuseppina: “È volata in cielo dieci minuti prima della mia esibizione al Festival di Sanremo del 2006. È stato un momento terribile che non ho potuto piangere, ma sono salito comunque sul palco per onorare il mio impegno”. “Poi è successa una cosa magica: dovevo registrare il brano “Dimmi se c’è” e all’improvviso l’immagine di mia madre mi venne davanti agli occhi. Improvvisai tutto, musica e parole, come se le mie emozioni trovassero finalmente sfogo. Dietro ai vetri della regia mi guardavano e m’incitavano ad andare avanti. Una volta finito non riascoltai nulla, fino al giorno successivo. E a quel punto decisi di non cambiare niente”.

Ricordi, sentimenti, ma anche umorismo, tra le tracce dell’album c’è spazio anche per le risate. “Sono fatto così, non prendo mai troppo sul serio me stesso e la vita”. E così che tra le tante canzoni ci s’imbatte nella barzelletta che racconta con ironia la competizione nell’ambiente musicale napoletano.

Il cofanetto si chiude con l’intenso e appassionato cd 3, interamente dedicato ai brani strumentali. Brani toccanti come “Toledo”, con i suoni inconfondibili della chitarra di Pino Daniele, del sax soprano di Wayne Shorter e del basso di Alphonso Johnson; la celebre “Libertango”, frutto della collaborazione con Astor Piazzolla; e ancora l’intenso duetto di “Caravan” con Billy Cobham, il sound di ‘Rio One’, con come Gerry Mulligan ed Enrico Intra, e tanti altri ancora. Infine “Assolo in Tour”, in cui la tecnica esecutiva e l’intensità espressiva di Tullio De Piscopo emergono in tutto il loro splendore.