Dal 5 ottobre, con vernissage alle ore 17, al 15 novembre, nella Casa Natale di Raffaello, Via Raffaello, 57, saranno ospitati: 28 dipinti su tavola, 9 disegni e 10 fotografie in b/n di grande formato del paesaggio del Montefeltro.
Tra le iniziative esterne allo spazio espositivo, sono in programma incontri tra il maestro Piattella e gli studenti, in particolare dell’Accademia di Belle Arti di Urbino.
L’omaggio avviene a trent’anni esatti dalla precedente mostra che il Comune di Urbino volle dedicagli nelle Sale del Castellare di Palazzo Ducale (21 agosto – 20 settembre 1987). Già allora il passaggio urbinate appariva come una necessità. Aveva, infatti, anche in questo caso saputo veder lontano nel 1999 Enrico Crispolti quando precisava che nelle opere di Piattella c’è un riferimento alla “storia dell’uomo […] Dell’uomo che ha costruito nel tempo segni di una sua volontà di contrapporre al disordine naturale un proprio ordine diverso ma non perciò innaturale. Che è poi la grande lezione formativa della cultura proto-rinascimentale centro-italiana urbinate”.
Ma questo odierno non vuole in nessun modo essere un omaggio scontato, un atto di memoria doverosa. Qui si appalesa una produzione a tratti totalmente innovativa e al tempo stesso perfettamente in linea con quel ‘rumore di fondo’ che marca, incessante, l’intera produzione di questo inesauribile maestro marchigiano.
Riguardo l’ultimissima produzione scrive sul catalogo di mostra il curatore Alberto Mazzacchera: “Senza neppure prendere in considerazione il riferimento alla precedente corrente astratta della optical art, si fa strada nell’occhio dell’osservatore una dimensione prospettica che certo Piattella nel suo mai dissolto rapporto con le creazioni dei grandi pittori attivi in Urbino deve pur aver in qualche modo considerato. Ma è altrettanto evidente come la dimensione prospettica sia al tempo stesso lontana e soprattutto insufficiente a contenere la visione che Piattella è venuto in questi anni affinando. Dopo aver tracciato sulle sue tavole le stelle di Monte Vidon Corrado, egli ha guardato alla curvatura dello spazio immergendosi in una dimensione che ha inteso rappresentare senza sosta, con impetuoso furore creativo prendendo a prestito i colori della terra, dei vulcani, del “verde denso dei boschi”, dei cieli delle più diverse latitudini e delle ore e stagioni più avvincenti, e dei mari e degli oceani del globo.
Colori forti e accostamenti contrastati quasi a ricordare la pittura antica di taluni pittori ma anche, in altre opere, una sequenza di toni lievi e rassicuranti. Attraverso una costruzione matematica, una rigorosa suddivisione delle tavole in quadrati o rettangoli, un tracciare punti di convergenza e incidere linee su linee, quadrati su quadrati, rombi su rombi, per mezzo di un lavoro duro e senza tregua nel suo atelier all’ombra del Catria, Piattella da corpo ad una sua suggestiva visione dell’universo e dello spazio che, come già avvenne per le opere materiche, necessita ora solo di essere assimilata dallo spettatore […]. L’artista Oscar Piattella offre questi nuovi dipinti allo sguardo di chi dopo inutili tentativi classificatori, dovrà arrendersi e semplicemente abbandonarsi alle suggestioni dei colori, alla potenza delle molteplici rifrazioni della luce che da sempre contrassegnano le opere di Piattella ed ora anche al gioco interminabile, magnetico delle linee che si intrecciano, si sovrappongono aprendo a spazi interiori”.
DATI SPECIFICI DELLA MOSTRA
Oscar Piattella (Pesaro, 1932) sin dall’inizio delle sue esperienze artistiche si muove nell’ambito dell’Informale con una particolare attenzione ai materiali. Il suo esordio artistico avviene con la prima personale alla Galleria Ariete di Milano nel 1958 presentato da Franco Russoli. Il lavoro di Piattella si snoda nel corso degli anni Sessanta e Settanta in modo del tutto autonomo, solitario ma mai avulso dalla contemporanea ricerca europea alla quale egli guarda con estrema attenzione. Molte sono le partecipazioni ad avvenimenti internazionali e numerose sono le esposizioni personali (tra i quali: Milano, 1958, 1968, 1973, 1975; Roma, 1960, 1970, 1971, 1978, 1980, 1987; Torino, 1973; Urbino, 1987; Bologna, 1988; Parigi 1989, 1997; Perugia, 1991; Taiwan 1997, 2000; Genova, 1998; Pesaro, 2002; Tours, 2006; Gubbio 2010; Tournay, 2013; Monte Vidon Corrado, 2016).
Per il catalogo della vasta mostra antologica a Palazzo Ducale di Gubbio, Sandro Parmiggiani concludeva il suo saggio affermando “che il viaggio solitario di Oscar Piattella nella pittura italiana degli ultimi cinquant’anni ha imboccato strade poco battute, ma preziose, che hanno saputo tenere assieme il senso della materialità della geologia terrestre e lo spirito dell’infinito. Ora a noi si rivelano, queste opere, con la forza di un incontro inaspettato: un’esperienza unica, intensa, che ci riconcilia con questo mondo dell’arte, percorso sì da troppe interessate furbizie e superficialità, ma anche, come nel caso di Piattella, da esiti di poesia che diventano fedeli, mai muti, compagni di viaggio della nostra esistenza”.
SCHEDA TECNICA
PIATTELLA
DISVELARSI DEL PRINCIPIO
Sede di mostra
5 ottobre – 15 novembre 2017
Casa Natale di Raffaello – Via Raffaello, 57 – Urbino
Vernissage: giovedì 5 ottobre ore 17
Alberto Mazzacchera
Ente promotore
Accademia Raffaello – Urbino
in collaborazione con
Accademia di Belle Arti di Urbino
Fondazione Alessandro RigiLuperti
Enti patrocinatori
Regione Marche
Comune di Urbino
Orari di apertura
fino al 31.10.2017: 9-19
domenica e festivi: 10-13 / 15-18
dal 01-11-2017: 9-14
domenica e festivi: 10-13
Informazioni
Casa Natale di Raffaello, Via Raffaello n. 57 – Tel. 0722 320105
Accademia Raffaello – Tel. 0722 329695 – e-mail: segreteria@accademiaraffaello.it
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