I fatti, avvenuti presso il porto canale della “Darsena Borghese” di Fano, risalgono alla notte tra il 16 e il 17 luglio scorso. Era la mattina del 17 luglio quando i proprietari delle imbarcazioni si accorgevano che ignoti avevano depredato i propri natanti: i lucchetti che danno accesso ai gavoni delle barche risultavano rotti, ed erano stati asportati fumogeni e razzi costituenti la dotazione di sicurezza di bordo, (che da subito si acclarava essere stati verosimilmente accesi sul posto visti gli evidenti segni di polvere da sparo lasciati sulla banchina), cassette degli attrezzi rovesciate nell’acqua, canne da pesca di valore per la pesca d’altura, 1 ecoscandaglio munito di gps, 1 binocolo e 2 sedute in pelle; risultavano inoltre danneggiate in un’imbarcazione anche la manetta di accelerazione del motore e e dei cuscini costituenti l’arredo interno, tagliati e privati delle piume all’interno.
Immediati gli accertamenti dei carabinieri della Stazione di Fano. Le immagini delle telecamere di sorveglianza del Comune immortalavano due giovani: uno intento a svuotare un cuscino dalle piume e accendere un fumogeno, l’altro a riprenderlo con il telefonino.
Uno dei due giovani veniva subito riconosciuto dai militari grazie alla profonda conoscenza del territorio, mentre le successive attività mirate a identificare la cerchia dei suoi amici, permetteva di identificare il complice. In particolare in occasione di apposito servizio i militari trovavano il giovane in compagnia di un amico, subito riconosciuto come il complice in quanto presentava le stesse fattezze fisiche del soggetto ripreso dalle telecamere e parte dell’abbigliamento indossato quella notte.
Sulla scorta degli elementi raccolti i militari richiedevano con urgenza le perquisizioni a carico dei due giovani, perquisizioni che venivano eseguite nella prima mattinata di ieri; all’esito delle quali venivano rinvenute, per poi essere restituite ai legittimi proprietari, tre delle quattro canne da pesca d’altura asportate e l’ecoscandaglio munito di gps, oltre all’abbigliamento utilizzato in occasione del raid notturno
Ai giovani non rimaneva che ammettere i propri addebiti oltre a comunicare ai militari che le dotazioni di bordo – fumogeni e razzi – erano stati da loro sparati per divertimento.
Di circa 5000 euro l’ammontare complessivo dei danneggiamenti e del materiale asportato.
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